A Vienna alla scoperta dei tesori degli Asburgo
Vienna: la città dove si vive meglio al mondo
“Altri preferiscono ricorrere alla guerra, tu, beata Austria, al matrimonio”. In sintesi questa la storia degli Asburgo che hanno creato un Impero. Molti sono coloro che si recano a Vienna alla ricerca delle antiche vestigia di quel periodo che viene rappresentato con la storia della principessa Sissi, conosciuta per la serie delle pellicole interpretate da Romy Schneider. Anche se i più giovani non hanno visto la serie dei film improntati sulla storia di Sissi, sono in molti a chiedere di visitare il Museo di Sissi nell’Hofburg che consente, attraverso oltre 300 oggetti personali dell’imperatrice Elisabetta, di conoscere la vera personalità di Sissi. La Hofburg, la reggia di città, oggi residenza del presidente federale austriaco, è stata fino al fino al 1918 al centro dell’enorme impero asburgico. “Da gennaio a dicembre dello scorso anno vi è stato un incremento del più 11,7% dei turisti italiani – dichiara Isabella Rauter Media Management Italia dell’Ente per il Turismo di Vienna – con 296.268 arrivi per un totale di 743.172 pernottamenti”. In prevalenza sono turisti trentenni interessati alla cultura e all’architettura, è in crescita anche il turismo di affari, Vienna riveste il quarto posto fra le città congressuali con 743 congressi internazionali nel 2015.
La capitale austriaca si è classificata la città più vivibile del mondo, secondo la ricerca Quality of Living redatta dalla società di consulenza statunitense Mercer, primo posto che detiene saldamente da dieci anni. Vivere a Vienna, anche solo per qualche giorno, è un’esperienza emozionante: si viene subito colpiti dai palazzi ben tenuti che sembrano essere stati tutti affrescati di recente, strade pulitissime senza caos, tanto verde nei parchi e giardini e nei ristoranti tutti parlano a bassa voce.
Il venticinque maggio prossimo si festeggiano i 150 anni dell’Opera di Stato con la prima di “Die Frau ohne Schatten” di Richard Strauss. Nel teatro ogni anno in programma sono oltre 50 gli spettacoli d’opera e balletti. Per gli appassionati vi è un evento imperdibile il venti giugno, si terrà il concerto eseguito dall’orchestra filarmonica davanti alla reggia di Schönbrunn, senza necessità di pagare il biglietto. Vienna è conosciuta da tutti per il Concerto di Capodanno, è infatti la capitale mondiale della musica! In nessun’altra città hanno vissuto tanti famosi compositori. A Vienna la musica è nell’aria, ma è sbagliato considerarla solo per il valzer, opera e musica classica. A Vienna star mondiali della musica rock e pop sono di casa. In città ogni sera diecimila spettatori ascoltano musica classica dal vivo. Gli eventi concertistici annuali sono oltre quindicimila, in grado di soddisfare tutti gli appassionati di qualsiasi genere di musica. I negozi chiudono inesorabilmente alle sei del pomeriggio, consentendo in tal modo ai viennesi di dedicarsi a quanto amano di più, ascoltare musica. In questo anno ci sarà un evento per consentire ai turisti di partecipare alla vita viennese da protagonista, mettendo in risalto quanto non è facilmente accessibile del volto teatrale della città. Vienna è ricca di bellissimi monumenti che non possono essere tralasciati nel corso di una visita. La costruzione del complesso della Hofburg, il palazzo imperiale degli Asburgo, fu iniziata a partire dal XIII secolo. Essa fu il punto centrale del potere per quasi otto secoli dell’Austria, del Sacro Romano Impero, dell’Impero austriaco e dell’Impero austro-ungarico.
La Hofburg si estende per 240 000 m² ed è formata da 18 ali, 19 cortili e 2.600 stanze, nelle quali tuttora vivono e lavorano circa 5.000 persone. Quattrocento varietà di rose sono da poco sbocciate nel vecchio giardino imperiale antistante. Nel Tesoro sono custoditi cimeli famosi: la Sacra Lancia, con la quale il centurione romano trafisse il costato di Gesù; la corona dell’imperatore Rodolfo II; la ciotola di agata considerata il leggendario Santo Graal. La visita prosegue con il Duomo di Santo Stefano il cui tetto è formato da 250.000 tegole policrome con lo stemma dell’aquila austriaca. Tanto da vedere: la statua della Madonna dei Servi, donata da una nobildonna pentita di aver ingiustamente incolpato la propria domestica di aver rubato; la Madonna di Pécs che fu vista piangere lacrime di dolore; il Cristo crocifisso con una barba tanto realistica che sembra che cresca. Il campanile detto Stefanino è alto 137 metri e bisogna salire 343 gradini per arrivare in cima per godere una vista meravigliosa della città. Nella torre nord, non completata perché si narra che il suo architetto ruppe un patto col demonio e venne fatto precipitare giù dalla torre, è collocata la grande campana detta “Pummerin” dal peso di oltre 20 tonnellate, ottenuta dalla fusione dei cannoni sottratti ai turchi e dalle 100 palle sparate contro le mura viennesi durante l’assedio della città del 1683. Sono ancora in corso i lavori di restauro del grande organo del 1960, termineranno per la Pasqua del 2020. Vicino al Duomo un ceppo di legno, ricoperto di chiodi, ricorda la tradizione di conficcare un chiodo da parte degli apprendisti fabbri giunti in città. Dietro il Duomo una piccola stradina, la “Blutgasse” (strada del sangue) ricorda il luogo in cui – si dice – furono trucidati i cavalieri Templari.
A Vienna ci si può muovere facilmente con i mezzi pubblici, nel 39 percento delle destinazioni, un record europeo. La “Vienna City Card”, acquistabile in Internet con la durata di 24 o di 72 ore, consente l’accesso gratuito e illimitato a metropolitana, tram e autobus con oltre 210 sconti in attrazioni, musei, negozi e ora anche per il transfer dall’aeroporto. Il Kunsthistorisches Museum (Museo di storia dell’arte), fu costruito dall’imperatore Francesco Giuseppe per ospitare le collezioni imperiali, custodendo capolavori di cinque millenni. Nella pinacoteca è esposta la collezione più grande al mondo delle opere di Pieter Bruegel, con la famosa Torre di Babele; i capolavori di Caravaggio, Raffaello, Vermeer, Rembrandt, Velázquez e la bellissima Saliera di Francesco I in ebano, oro e smalto realizzata da Benvenuto Cellini, sottratta e poi ritrovata nel 2003 con un furto clamoroso, è l’unica opera di oreficeria del grande maestro giunta fino ai noi. L’opera è attualmente assicurata, e quindi valutata, per un valore di oltre 50 milioni di Euro. Bisogna visitare la Galleria del Belvedere per vedere il famoso quadro “Il Bacio” di Gustav Klimt, realizzato tra il 1907 e il 1908.
Due le strade commerciali in cui aprono i negozi delle griffe internazionali, Kohlmarkt e Graben, l’antica pasticceria di corte regia-imperiale Demel dal 1786 ha qui i propri tavolini. Il personale dalla sua fondazione è stato sempre solo femminile, ora il nuovo proprietario, la catena alberghiera DO & CO, per non licenziare i dipendenti di un altro esercizio ora chiuso, ha inserito due camerieri per il servizio al primo piano, segno del mutare dei tempi. Tante le varietà di torte in vetrina, come la Sacher, si può anche ordinare il gelato alla violetta di color lilla, prediletto dall’imperatrice Sissi. A Vienna ci sono ben 2.400 caffè di tutti i tipi, un tipico caffè viennese è molto più di un semplice posto dove prendere un caffè e una torta, è piuttosto il soggiorno prolungato dei viennesi. L’UNESCO dal 2011 ha riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità il caffè viennese, come istituzione tipica della società. Il tipico caffè di Vienna è dunque una “estensione del proprio salotto di casa”, dove ci si va per meditare, oziare, leggere il giornale, chiacchierare con amici o anche con estranei e naturalmente anche per bere un buon caffè.
Harry di Prisco
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