Portici, apre “Casa Colonica” nel segno del sociale
La storica location torna ad essere luogo di sostegno e impegno grazie a un progetto di ristorazione
Migliaia di bambini di Napoli e di altre zone economicamente svantaggiate del sud hanno vissuto e sono stati educati nella Casa Materna di Portici al 235 del Corso Garibaldi. Oggi quel luogo torna a risplendere grazie al progetto di recupero ideato e realizzato dall’imprenditrice Silvana Novi, che ha portato alla nascita di “Casa Colonica”.
Ristrutturata nel rispetto dell’originale estetica, della casa colonica sono stati preservate le peculiarità del luogo come la stalla con le mangiatoie in piperno, le mura in tufo ed il basalto a terra, così come il fienile caratterizzato da un mosaico di mattonelle di circa 200 anni fa sapientemente recuperate e le originali capriate del soffitto in legno di castagno, oltre ad un arco in schiuma di lava e tufo che si suppone un tempo collegasse la casa del colono ad un’altra parte dell’immensa proprietà contornata da un parco di 22.000 mq di verde.
«È un sogno veder rinascere nuovamente questa struttura, è un luogo benedetto, io ci sono venuta a scuola e vederla tornare al suo antico splendore è per me una grande emozione», racconta Silvana Novi.
Cuore del progetto “Casa Colonica” è un nuovo modo di fare ristorazione. Attraverso un’accurata scelta delle materie prime a venir privilegiati sono i prodotti bio sia del proprio orto che soprattutto delle Fattorie Sociali, consorzio presente in tutta la Campania che impiega la forza lavoro di chi desidera uscire da storie di dipendenze. Analogamente, per la mise en place, la scelta dei piatti è caduta su quelli realizzati dai ragazzi della Onlus Servito: piatti artistici di vetro riciclato realizzati a mano, uno diverso dall’altro.
Aperto tutti i giorni, a pranzo e a cena, offre i sapori della tradizione napoletana. A curare la carta del menu e a fare formazione alla brigata, lo chef Emanuele Petrosino, proveniente dal ristorante stellato “I Portici di Bologna”.
Quella che nel 1800 era la villa del principe Monaco, poi nel 1905 con l’opera della chiesa Valdese e del pastore Riccardo Santi luogo d’accoglienza per orfani, proseguirà la sua missione nel futuro proseguirà la sua missione nel futuro stendendo la mano ad occasioni di beneficenza come già fatto a settembre con la Andrea Bocelli Foundation.