Patrizio Pelliccio “riscrive” la tradizione: ecco il cocktail “Ama l’annurca”

L’“Antica Frutteria” di Porta Capuana a Napoli, attiva dal 1965 grazie all’intuizione di Antonio Pelliccio, a distanza di 60 anni è sempre in evidenza. Un locale pieno, zeppo di frutta, un luogo speciale proprio di fronte agli antichi torrioni che, di generazione in generazione, dopo essere stato sotto la guida di Salvatore Pelliccio, è diretto da Patrizio Pelliccio che, dopo aver dato da sempre un aiuto prima al nonno e poi al padre, è diventato il vero e proprio “re della frutta” all’ombra del Vesuvio. Ma non solo. In questi giorni, una sua “creatura” sta facendo capolino su diverse riviste specializzate nazionali: il drink alla Melannurca al quale ha dato un nome “sentimentale”, “Ama l’annurca”.
Infatti, Patrizio Pelliccio taglia a fette le mele annurche avendo cura di lasciarne intatta la buccia «mai troppo rossa – come ben spiega – perché l’“arrossamento” avviene a terra, sulla paglia, e poi per circa due settimane si girano verso il sole, e pensa che queste mele si vedono in alcuni dipinti dentro gli Scavi di Ercolano».
Pelliccio elenca tutte le proprietà di questo frutto, curative per la pelle, per la vista, per i capelli. Spiega che in origine, queste mele, provenivano da Pozzuoli e che si davano grattugiate ai bambini per lo svezzamento; da qui l’idea di un long drink a bassa gradazione alcolica, servito in bicchiere alto e raffreddato, dai tratti vintage. Come un mago, mentre prepara il suo intruglio speziato, frantuma un peperoncino, che ancor di più avvolge le mele nella “pura guancia arrossata dell’aurora”, preme a mano un mandarino dei Campi Flegrei, porziona cannella, spruzza anice, shakera con il nostrano vino “Per ’e palummo” e del gin per dissetare, oltre a un po’ di ghiaccio. Ci si augura che questo nuovo drink che ci auguriamo possa presto entrare nel ricettario ufficiale internazionale, così come la pubblicazione sulla rivista “Horeca News” fa ben sperare.
La realizzazione della ricetta definitiva del cocktail “Ama l’annurca” è durata diversi mesi, fra succhi di frutta, liquori e dosi di amore e creatività con sua moglie Akira e le loro bimbe dai tratti asiatici. L’attività si propone proprio di portare la Campania nel mondo e viceversa. Il “fruit bar” sarà presto abbellito con una spiritosa insegna, “Vieni da zio Patrizio che ti fa passare ogni sfizio”. All’interno dell’“Antica Frutteria” si trova ogni tipo di frutto, tra cui il Salak, frutto del serpente (a causa della buccia squamosa bruno-rossastro), contro l’invecchiamento, ma anche il mirtillo, il maracujà e il frutto della passione. Non mancano i numerosi sfizi di salute come il cocco da bere, la granita di fragole, i fragoloni ricoperti al cioccolato. Ma la vera “ricetta vincente” di Patrizio Pelliccio sono gli aromi, gli ingredienti e i sorrisi che dispensa davvero a tutti, perché uno come lui vuole rappresentare la frutta come vettore di genuinità e semplicità che può unire il mondo. Il desiderio di Patrizio Pelliccio? «Vedere tutta la popolazione del mondo unita, riunita, nell’atto più semplice che ci sia: mordere una mela».