Napoli stellare a Parigi. Partenopei agguantati solo al 93esimo da un super goal di Di Maria
Napoli stellare a Parigi. Partenopei agguantati solo al 93esimo da un super goal di Di Maria
di Giuseppe Carrubba
Napoli stellare al “Parco dei Principi” va in scena la terza giornata di Champions League, si affrontano Paris Saint Germain e Napoli.
La forza di queste due squadre è ben conosciuta e tutti sanno che sarà un vero e proprio partitone. In effetti le aspettative sono tante, nessuna delle due sembra esser veramente strafavorita.
Forse ai padroni di casa si chiede qualcosa in più, soprattutto se si guarda una rosa che conta nomi come Neymar, Mbappè, Cavani, tutta gente il cui prezzo di cartellino fa rabbrividire.
Eppure anche il Napoli arriva spronato al massimo: come al solito la piazza è calda, carica e fiduciosa nei suoi beniamini (nonostante valgano “giusto qualche paia di milioni di euro” in meno rispetto agli avversari).
La partita quasi perfetta e sicuramente sfortunata degli azzurri
Partiamo dal risultato finale, un pareggio che sta strettissimo agli azzurri. Il 2 a 2 è figlio di un ottima gara dei partenopei, capaci di star addosso 90’/90′ di minuti ai Parigini.
Peccato che le partite di solito durano più di novanta minuti e basta. Peccato perchè in quei 5 minuti (forse troppi chissà) Di Maria trova il jolly che forse non trovava da anni (parliamo di goal importanti).
Il Napoli si è dimostrato una grande squadra, capace di affrontare il PSG a testa alta.
Tutto sommato vincere dopo una prestazione come questa era davvero la giusta ricompensa. Rammarico e delusione alla fine si uniscono alla soddisfazione di aver messo all’angolo il PSG.
Un goal di Insigne e uno di Mertens avevano portato i partenopei per ben due volte in vantaggio. La prima volta acciuffati per colpa di un autorete sfortunatissimo (Mario Rui ne è l’artefice involontario) e poi il goal nel finale di Di Maria mettono il sigillo sul 2 a 2.
Complimenti a tutti, soprattutto a Mister Ancelotti che ancora una volta si è dimostrato essere un signor allenatore (per chi fosse ancora scettico).
L’evoluzione tattica e mentale di alcuni giocatori
La cura Ancelotti ha davvero dato una nuova vita ad alcuni giocatori che sembravano persi del tutto o almeno quasi.
Il letargo di Maksimovic, volato verso nidi freddi in Russia per poi tornare al mite inverno napoletano, sembra essere finito.
Il giocatore (che all’epoca fu strapagato dal Napoli) è rientrato dal prestito più motivato che mai e mister Ancelotti l’ha trasformato in una roccia umana.
Ieri sera era all’occorrenza terzino destro ma anche terzo centrale di difesa. Una muraglia che si innalzava al fianco degli altri due già invalicabili Albiol e Koulibaly.
Vogliamo poi parlare di Allan?! Bè semplicemente clamoroso. Sapevamo già che era uno tosto, ma non che facesse 300km partita per di più stando incollato a qualcuno.
Sembrava l’ombra di Neymar, a questo punto quella bella però. Per finire c’è Insigne che chiamiamo 2.0, si perchè è il nuovo prototipo della gamma. Quello che adesso ha aggiustato anche la mira, quello che davanti alla porta è diventato un cecchino infallibile.
Trequartista, mezza punta, ma anche prima punta ormai è il tutto fare, l’uomo in più, il nuovo Re di Napoli. Potremmo citarli tutti da Koulibaly a Hamsik (il capitano ritrovato), da Mario Rui al solito Callejon, da Fabian Ruiz a Zielinski.
Questo Napoli sembra non avere più dei veri e propri vuoti, finalmente è diventata una squadra completa capace di mettere paura non solo ai campioni di Francia ma, a questo punto, a tutta Europa.