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Luca Iannuzzi rilancia l’ex mercato di Sant’Anna di Palazzo ai Quartieri Spagnoli

Luca Iannuzzi rilancia l’ex mercato di Sant’Anna di Palazzo ai Quartieri Spagnoli

Street food, artigianato, cocktail bar e una scuola di teatro per raccontare le eccellenze di Napoli

 

“La ristrutturazione dell’ex mercato di Sant’Anna punta prima di tutto a restituire alla città un’architettura importante, creando spazi per la collettività. Sono certo che la ricaduta sociale di questo progetto avrà un’eco territorio, oltre i confini dei Quartieri. In città spazi come questo non mancano, mi piacerebbe che il riuso funzionale di quest’area facesse da traino, da esempio, per chi, come me non vede solo muri e pilastri, ma splendidi esempi di rilancio per la collettività.”

Queste le parole dell’imprenditore Luca Iannuzzi, che ha da sempre a cuore la sua Napoli. Non si è mai arreso al degrado, anche in luoghi in cui sembrava non ci fosse più nulla da fare. Appassionato di storia e di antropologia, Iannuzzi ha un obiettivo che persegue da anni: riportare in auge quel senso di napoletanità dotta, borghese, appassionata d’arte, di buon cibo, di musica, di teatro. Convinto, anzi certo, che questi siano gli strumenti migliori per portare luce in quartieri da tempo in ombra.

Luca Iannuzzi non è nuovo a questo genere di recuperi. All’interno della Galleria Principe di Napoli, si è fatto artefice della grande rinascita di ScottoJonno, un cafè chantant dei primi del Novecento che attraverso un attento restauro conservativo ha mantenuto lo stesso charme dell’epoca, ed oggi ospita spazi di ritrovo, un cocktail bar, e un ristorante gastronomico al primo piano – Sùstanza.

Già proprietario di altri progetti come il cocktail bar Archivio Storico e il beach club Nabilah a Bacoli, Iannuzzi si è aggiudicato l’appalto per la riqualificazione e la gestione dell’area mercatale di Sant’Anna di Palazzo, attraverso una concessione a titolo oneroso di 12 anni, che prevede il pagamento di un canone mensile, oltre all’investimento inziale per la ristrutturazione.

Il progetto, presentato nel 2022, ha convinto fin da subito le istituzioni in quanto rispettoso del vincolo previsto dal bando di dare ampio spazio alle iniziative sociali e giovanili, ed è stato perciò

 

 

avvallato anche dall’attuale amministrazione, grazie all’Assessore alle Politiche Giovanili Chiara Marciani.

 

L’edificio progettato dagli architetti Salvatore Bisogni e Anna Buonaiuto Bisogni nel 1980 diventerà un vero e proprio spazio di ritrovo, ospiterà aree destinate al tradizionale street food napoletano, un cocktail bar, delle botteghe di artigianato tradizionale e una scuola di teatro che sarà l’anima di tutto il mercato. Il complesso si trova a pochi passi da via Toledo, nella porzione di isolato compresa tra vico Tiratoio a ovest, via Sergente Maggiore a sud e vico Maddalenella degli Spagnoli a nord, ed è composto da due corpi di fabbrica: il primo è lo spazio più identitario, una moderna agorà coperta, punteggiata da 18 pilastri, mentre il secondo volume è un involucro che diventerà il contenitore ideale per tante eccellenze napoletane.

“Sono orgoglioso di essermi aggiudicato il bando che mi permetterà di valorizzare uno spicchio di uno dei quartieri più celebri di Napoli” commenta Luca Iannuzzi. “Il progetto vuole offrire ai cittadini e ai turisti uno spaccato delle migliori arti e cibi partenopei, in un ambiente vivace e piacevolmente chiassoso che ricordi l’atmosfera dei mercati rionali”.

 

L’ex area mercatale di Sant’Anna di Palazzo è una delle strutture di architettura contemporanea più celebri di Napoli, tant’è che la Soprintendenza ha riconosciuto il vincolo di diritto d’autore sull’immobile alla vedova dell’architetto Salvatore Bisogni – anch’essa architetto. La ristrutturazione sarà perciò monitorata da lei, dall’Università degli Studi di Napoli Federico II nella persona del docente e architetto Renato Capozzi, e dall’architetto Daniela Puglia.

Il progetto porterà inoltre la firma del designer Eugenio Tibaldi, con cui Luca Iannuzzi intrattiene un fruttuoso rapporto che negli anni ha portato al compimento di importanti progetti di riqualificazione (tra i quali ScottoJonno e Sùstanza).

Il complesso è un unicum non solo cittadino, i disegni originali dell’architetto sono infatti conservati presso l’archivio di architettura contemporanea del Centre Pompidou di Parigi e allo IUAV di Venezia. “Opera di eccellenza” inserita nella lista MiBAC della Architetture italiane del secondo Novecento, il progetto si guadagnò la copertina di Casabella nell’aprile del 1982.

La riqualificazione prevede che l’ingresso al mercato avvenga attraverso un grande scalone da cui il visitatore potrà accedere a tutta la struttura. Scendendo di mezzo livello si raggiungerà la piazza, il

 

Salendo lo scalone si avrà invece accesso al lounge bar che domina la corte gastronomica e all’edificio adiacente, dove ci saranno le botteghe di artigianato locale, con i loro colori, profumi, suoni e con quel fascino partenopeo che inebrierà il visitatore. L’agorà con i suoi 18 pilotis sarà incorniciata da tele a tutta altezza, che saranno il supporto ideale per l’espressione di tanti giovani artisti che si alterneranno.

 

All’interno del mercato prenderà posto anche una scuola di teatro che usufruirà gratuitamente degli spazi e offrirà corsi non a pagamento ai ragazzi e alle ragazze del quartiere. All’ora di pranzo e di cena, i teatranti raggiungeranno il ballatoio che circonda e sovrasta la piazza gastronomica e metteranno in atto improvvisazioni e brevi spettacoli per i presenti.

L’idea di fondo è quella del teatro a sorpresa dell’artista Eugenio Tibaldi, che ha voluto rispolverare la figura del panaro, ossia colui che nei vicoli della città crea una connessione tra la strada e gli abitanti ai piani alti. Ridare vita a un edificio, secondo Tibaldi, non vuol dire solo ristrutturalo, ma anche riempirlo di movimento, di voci, di emozioni, compensando il vuoto del volume verticale con voci, musica e stupore.

All’esterno, su vico Tiratoio, troveranno posto altri tavoli e sedute, ricalcando lo spirito intrinseco del mercato, che per natura vuole accogliere, incuriosire, coinvolgere e tenere vivo il rapporto tra ciò che sta dentro e il resto della città.

D’altro canto, questa è l’idea con cui l’architetto Bisogni e sua moglie lo disegnarono nel 1980, e questa è l’idea con cui Luca Iannuzzi vuole riportare in vita una piccola perla di architettura, che ha in sé tutte le qualità per tornare ad essere un brillante elemento identitario di quartiere, una moderna agorà, un punto di eccellenze gastronomiche e artigiane, un mercato dove si possa godere di quanto di più buono e bello questa città ha da offrire.