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I dipendenti CITE protestano: “Gratis non è lavoro”. Sant’Antimo rischia il blocco della raccolta differenziata

I dipendenti CITE protestano: “Gratis non è lavoro”. Sant’Antimo rischia il blocco della raccolta differenziata
di Vincenzo Morrone
Gli operatori ecologici scioperano

Ancora una volta, nell’arco di pochi mesi, Sant’Antimo si ritrova invasa dai rifiuti. A seguito dell’ennesima interruzione della raccolta porta a porta, il comune dell’hinterland napoletano è nuovamente alle prese con questo gravoso problema. La situazione, purtroppo, non è delle più felici: gli operatori ecologici, dipendenti della società CITE, lamentano il mancato pagamento di diverse mensilità, alcune già antecedenti al periodo natalizio, tredicesima inclusa. Stamane un nutrito gruppo di netturbini ha deciso di scendere in piazza al grido di “Gratis non è lavoro”; i lavoratori, riunitisi dinanzi alla casa comunale, hanno richiesto a gran voce un incontro con il Sindaco Dott. Aurelio Russo, che ha ricevuto a colloquio solo una delegazione di rappresentanti sindacali.

Il Consorzio in dissesto finanziario?

A seguito del confronto le speranze dei dipendenti CITE si sono dimostrate ancor più vane: sembra, purtroppo, che il comune non voglia sopperire, ancora una volta, alla difficile situazione finanziaria in cui versa il consorzio, come avvenuto già in passato. Il disservizio nella cittadina del napoletano persiste ormai da giorni e, a quanto pare, non avrà fine entro breve. Si vocifera che gli operai, nonostante sacrifichino la paga di uno o più giorni lavorativi scioperando, siano comunque intenzionati a portare avanti, giustamente, la loro battaglia. I nuclei familiari interessati sono molteplici, e in alcuni casi si tratta anche di famiglie monoreddito strettamente dipendenti dal solo e unico stipendio del capofamiglia.

La questione CITE: un problema che si trascina da mesi

Va comunque ricordato che questa vicenda non è nuova alle cronache: si tratta infatti di una questione che va avanti da svariati mesi e che spesso è stata arginata mediante l’intervento economico da parte dell’amministrazione locale, che ha dimostrato di essere in regola con i pagamenti da versare al CITE. All’orizzonte si affaccia la possibilità da parte del Comune di rescindere anticipatamente il contratto, previsto in scadenza entro luglio. Chiaramente a far da cornice all’intera vicenda c’è la polemica politica, e gli attacchi e contro-attacchi scambiati tra maggioranza e opposizione. Quest’ultima chiede la risoluzione del problema nel giro di pochissimi giorni o le immediate dimissioni dell’intera consulta.