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Afragola. Cibo scaduto nella mensa dei bambini: genitori allarmati, l’intervento dell’assessore

Afragola. Cibo scaduto nella mensa dei bambini: genitori allarmati, l’intervento dell’assessore

Afragola. Cibo scaduto nella mensa dei bambini: genitori allarmati, l’intervento dell’assessore Acri

Afragola – Continuano le polemiche sugli alimenti serviti nelle mense scolastiche della città. Il primo caso il 4 dicembre scorso dove fu ritrovato un insetto in un piatto di pasta e lenticchie, il secondo, invece, riguarda delle fette di festa di tacchino scadute servite ai bambini del plesso Aldo Moro.

Preoccupazione dei genitori che chiedono l’intervento delle autorità competenti. Pronta la risposta dell’ente locale con una nota dell’assessore Cristina Acri: “Un altro spiacevole episodio investe la nostra mensa scolastica ma soprattutto mette a rischio la salute dei nostri bambini e fomenta preoccupazione nelle mamme, nelle quali mi immedesimo pienamente. Dopo la pasta e lenticchie che è stata servita con tanto di insetto all’interno (vedi foto), ho provveduto immediatamente, per quanto di mia competenza, a sollecitare il dirigente che a sua volta si è subito mobilitato per investire gli organi preposti, l’ASL e i NAS in particolare, della responsabilità di eseguire verifiche sui pasti che vengono serviti nelle nostre scuole. Questi però, dopo aver eseguito i dovuti controlli al centro di cottura, hanno dato prescrizioni al centro e successivamente hanno comunicato che tali prescrizioni sono state eseguite. Oltre al susseguirsi di disservizi tra ritardi e addirittura mancata consegna dei pasti, stamattina è stata servita fesa di tacchino scaduta ai nostri bambini. Assurdo, intollerabile, indecente.  Mi sono subito attivata per risollecitare il dirigente e predisporre nuovamente i dovuti controlli da parte dell’ALS ma soprattutto ho dato chiaro inequivocabile indirizzo al caposettore, titolare per legge del potere di gestione, se vi siano le condizioni per la rescissione contrattuale con la ditta fornitrice del servizio; servizio profumatamente pagato dai cittadini che dovrebbero sapere i loro figli al sicuro. Una situazione intollerabile, ingiustificabile, che mi vede impegnata senza se e senza ma, prima da mamma e soprattutto da amministratrice, a tutela della salute dei nostri bambini. Gli enti preposti a eseguire i controlli devono darci notizie certe, dati chiari e soprattutto devono prendere una posizione che possa consentire al nostro dirigente, seguendo le leggi in materia, di porre fine a questa situazione non più tollerabile. Da mamma non posso permettere che si alimenti il panico nei genitori, non posso consentire che ai nostri bambini non venga assicurato un servizio sicuro. Da assessore di questa città ho provveduto a far sanzionare la ditta ma non è sufficiente a ristabilire la salubrità e l’affidabilità del servizio per cui andrò avanti, sperando che la legge ci tuteli rispetto a questi gravissimi episodi che non si devono mai più verificare, accanto ai genitori e soprattutto dalla parte dei nostri bambini e della salute pubblica”.