Ciaramella (Pd) a CM24: “Per risollevare il partito dobbiamo curarlo, non doparlo”
Campania – Incontriamo la consigliera regionale Antonella Ciaramella del Partito Democratico.
Consigliera Ciaramella, il partito democratico nazionale e campano è in crisi profonda. Da dove si può ripartire per risollevarlo?
Dalla chiarezza delle idee e la coerenza delle nostre azioni con esse. Sappiamo che il M5S vuole il reddito di cittadinanza, che la Lega punta sulla lotta all’immigrazione ma non sappiamo dove ci vuole portare il Pd. In un partito plurale e radicato è naturale e sacrosanto che ci siano più punti di vista e più soluzioni ad una stessa questione ma bisogna avere la capacità di ascoltare, elaborare una sintesi e condividerne una identificabile in modo semplice.
Parliamo spesso di una deriva leaderistica, addebitando la crisi del Partito con l’accentramento nel Leader di turno. Io credo, invece, che questo sia un falso problema, abbiamo troppi piccoli leader e ci manca una guida riconosciuta all’interno e all’esterno del partito. Una guida che sia garante dell’organizzazione e delle regole e che con la forza della sua ‘saggezza’ sia riconosciuto da tutti e da tutti supportato nella sua rappresentanza. Ogni militante del PD si sente figlio di nessuno, soffre di solitudine: per risollevare il partito dobbiamo curarlo, non doparlo!
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha criticato il partito sui migranti e sicurezza. Qual è la sua opinione al riguardo?
Credo che il grido di allarme lanciato dal Presidente sia ancora una volta l’espressione di un militante con grandissime responsabilità che sente di essere lasciato solo di fronte a problemi reali e percezioni forse non sempre corrispondenti alla realtà ma vere per chi le avverte.
Non basta dire solidarietà, lasciando poi sindaci, o come in questo caso presidenti di regione, a confrontarsi da soli, senza mezzi e senza efficienza nella filiera politica e amministrativa, di fronte al degrado o ad attutire gli effetti di decisioni prese senza concertazione e senza conoscenza del territorio. Per educare alla solidarietà e alla convivenza civile è necessario far avvertire la propria presenza e che si abbia coscienza e consapevolezza delle cose come stanno. Edulcorare non aiuta, così come non aiuta spettacolarizzare o peggio speculare.
La Regione Campania ha stanziato risorse finanziarie per 80 milioni di euro di fondi FESR 2014-2020 per l’attuazione di misure finalizzate a favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese campane. Ci può dire come le imprese possono accedere a questi finanziamenti?
Naturalmente l’accesso avverrà tramite bandi pubblici e secondo regole diverse a seconda della misura richiesta.
La Regione Campania (DGR n. 477 del 24/07/2018), infatti, per ridurre il gap di credito bancario compatibilmente con le esigenze e la grandezza delle PMI campane ha messo in campo tre strumenti:
– Operazioni di cartolarizzazione ex lege 130/1999 di crediti, assistite da garanzie a valere su risorse pubbliche, denominata “basket bond”.
Lo strumento presuppone che le imprese emettano titoli garantiti da obbligazioni (in forma di minibond), che verranno successivamente cartolarizzati. La cartolarizzazione prevede la cessione dei suddetti titoli ad una Società Veicolo (Special Purpose Vehicle – SPV) che provvederà all’emissione di un prestito obbligazionario che sarà collocato sul mercato finanziario.
– Sezione Speciale Campania del Fondo di Garanzia L. 622/96 .
La garanzia è concessa a prima richiesta a favore di banche (garanzia diretta) e di Confidi regionali (controgaranzia). La garanzia può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi a favore di PMI.
– Fondo destinato al rafforzamento della Rete regionale dei Confidi.
La misura prevede l’assegnazione di risorse a favore di Cooperative di garanzia e Consorzi fidi per la concessione di garanzie a favore di operazioni di credito attivate da PMI.
La procedura di accesso, come dicevo, è differenziata per ciascuno strumento.
– per il Basket Bond, le PMI saranno selezionate con procedura pubblica da un cosiddetto “Arranger”, in pratica una volta individuato il soggetto gestore secondo il regolamento UE, in quanto parliamo di utilizzo di fondi europei, questo gestore darà ad una struttura dedicata il compito di seguire la selezione.
– per il Fondo di garanzia – sezione speciale Campania – sarà attivato un Avviso a sportello con finestre temporali mensili e con l’applicazione del criterio della priorità temporale;
– per il Fondo Confidi, a seguito della sottoscrizione di apposita Convenzione con la Regione Campania, saranno pubblicati appositi Avvisi pubblici per l’accesso delle Micro, piccole e medie imprese delle garanzie oggetto del Fondo stesso.
Qual è stato il progetto che le ha dato maggiore soddisfazione in questi anni?
Quello che mi ha portato a difendere il lavoro per gli imprenditori e per i lavoratori. Nel 2015 ho ingaggiato una battaglia al fianco dei laboratori di analisi che rischiavano la chiusura, senza che se ne ricavasse nessun beneficio in termini di servizio o in termini di spesa. Avevo di fronte la contrapposizione politica della destra e quella delle multinazionali, dopo due anni ce l’abbiamo fatta e almeno 1500 posti di lavoro sono stati salvati. Un’altra battaglia che mi riempie di orgoglio è quella fatta per i lavoratori delle comunità di accoglienza. Grazie ad un percorso politico che ha coinvolto territorio e amministrazione regionale, oggi abbiamo finalmente una mappa del fabbisogno e l’adeguamento delle tariffe riconosciute ai lavoratori al pari delle altre regioni riempiendo un vuoto di ben 22 anni!
Tante altre attività potrei raccontare, comprese quelle più prettamente legislative, ma ho voluto raccontare queste due esperienze perché assommano gli obiettivi prioritari che mi sono data nella mia attività politica: dignità della persona difendendo i più fragili e dignità della persona difendendo il lavoro. In ogni caso non sono proiettata a mettere tacche sul mio pedigree, piuttosto preferisco che si dica un giorno di me “non si è mai arresa!”