Casoria. Contromano24 incontra Vincenzo Russo: “Ambiente e mobilità sostenibile per cambiare il volto della mia città”.
Vincenzo Russo si presenta per la prima volta alle elezioni comunali a Casoria e lo fa con la Lista civica Casoria Viva. E’ stato definito dal Corriere del Mezzogiorno il Virus Buono dell’area a Nord di Napoli per le sue battaglie di legalità.
Quali sono le motivazioni che ti hanno portato a candidarti con la lista civica Casoria Viva?
Da anni cerco di rappresentare le istanze di tutti, ascoltando e cercando soluzioni ai problemi. Credo che non sia facile amministrare una città come Casoria, ma sono convinto che la squadra formata dal candidato sindaco Raffaele Bene riuscirà a risolvere problemi vecchi e radicati.
Negli anni ti sei dedicato a diverse attività caritative e hai fatto della parola “solidarietà” il motto della tua attuale campagna elettorale. La mensa dei poveri e “To change Casoria” sono alcune delle iniziative realizzate nel rione di via Duca d’Aosta. Qual è il tuo prossimo obiettivo?
La mensa dei poveri è un progetto nato nell’ambito della parrocchia di Sant’Antonio abate. Personalmente, nel mio piccolo, ho contribuito organizzando una raccolta fondi tramite una cena di beneficenza e una lotteria. La parola “solidarietà” ha un valore importante, in questi anni insieme a tanti amici abbiamo promosso iniziative a favore dei “dimenticati” della città. Un obiettivo che spero di poter concretizzare è la realizzazione di un’App per diversamente abili. Un’idea che non ha costi eccessivi e permetterebbe ai non vedenti di muoversi senza pericolo. La funzione dell’applicazione è di segnalare gli ostacoli e le barriere architettoniche e potrebbe, poi, essere usata anche per inviare delle comunicazioni alla polizia municipale.
Sono anni che ti occupi anche di ambiente e tutela del territorio: vuoi proporci un’iniziativa di immediata realizzazione?
Ripartiamo dall’ambiente e della cura del verde pubblico. Tra le proposte che voglio portare in consiglio comunale c’è l’Area 30, un intervento urbano già diffuso in altre nazioni. In alcuni luoghi, su strade che non sono arterie di collegamento, si realizza una viabilità diversificata. Abbassando la velocità a 30km/h si determina innanzitutto un aumento di sicurezza e il recupero e riqualificazione della zona con spazi dedicati ai pedoni e a chi vuole spostarsi in bici. Inoltre con delle aree cuscinetto si realizzano servizi di ristorazione e di promozione culturale. L’idea si potrebbe realizzare con un’associazione del territorio che è già impegnata nella promozione della mobilità sostenibile.
Cosa ritieni si possa fare per cambiare il volto di Casoria e recuperare luoghi di aggregazione e il tessuto sociale?
Credo che occorra, innanzitutto, dare risposte e servizi ai cittadini. Un’idea potrebbe essere quella di aprire centri civici rionali, dei luoghi di aggregazione dove deve essere possibile confrontarsi sui problemi del quartiere. Questa soluzione deve essere messa in atto soprattutto nelle zone di periferia come via Duca d’Aosta, via Vecchia, rione Stella, rione Castagna e Arpino. Il centro di quartieri potrebbe essere una prima soluzione all’emergenza sicurezza.
Credi davvero si possa parlare di emergenza sicurezza in città?
Non si può negare l’evidenza. La mancanza di sicurezza è un problema di non facile soluzione ma, diversamente da come ci è stato fatto credere, non è nemmeno un problema impossibile da risolvere. È mancata una seria programmazione e l’uso delle telecamere di videosorveglianza non è stato sfruttato al meglio. Tra 5 anni mi auguro di avere una Casoria diversa, soprattutto più interessata all’aiuto delle fasce deboli.