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24 LUGLIO: Beato Modestino di Gesù e Maria

24 LUGLIO: Beato Modestino di Gesù e Maria
L’infanzia di Domenico

Domenico Mazzarella, ultimo di sei figli, nacque a Frattamaggiore (Na), il 5 settembre del 1802. I suoi genitori erano poveri ma laboriosi: il padre Nicola era funaio, il più umile tra i lavori della canapa; la madre Teresa Esposito era una tessitrice. Fin da bambino, ogni giorno, si recava presso la Parrocchia di San Sossio, per poter venerare l’immagine della Vergine del Buon Consiglio. Ben presto Don Francesco D’Ambrosio comprese le qualità del ragazzo e le rivelò al Vescovo di Aversa Mons. Agostino Tommasi. Domenico fu ammesso nel seminario aversano ma, dopo alcuni anni, per l’improvvisa morte del vescovo, fu costretto a lasciare il seminario per l’avversione dei compagni e l’incomprensione dei superiori.

Dalla vocazione religiosa all’Ordinazione sacerdotale

Ormai ventenne cominciò a frequentare il convento francescano alcantarino di Grumo Nevano, scoprendo la vocazione alla vita religiosa nel luogo che aveva ospitato San Giovan Giuseppe della Croce. Nel 1822, infervorato dallo zelo apostolico trasmessogli dal suo direttore spirituale il Servo di Dio Padre Fortunato della Croce, chiese di indossare l’abito alcantarino. Compiuto il noviziato nel convento di Piedimonte d’Alife e in quello di Santa Lucia al Monte, vestì l’abito, il 3 novembre, assumendo il nome di Modestino di Gesù e Maria, in onore a Fra Giuseppe di Gesù e Maria che nel convento di Grumo Nevano lo aveva assistito e guidato. Nel convento di Santa Lucia al Monte compì gli studi filosofici, in quello di Grumo Nevano quelli in teologia dommatica e nel convento di San Pietro d’Alcanatara a Portici il corso di teologia morale. Nel 1827, nel convento di Grumo Nevano, fu ordinato diacono. Il Ministro Generale Padre Giovanni da Capistrano, che si trovava a Grumo Nevano per presiedere il capitolo provinciale, notando lo zelo e la devozione di Fra Modestino dispose venisse subito ordinato sacerdote. La solenne ordinazione avvenne, ad Aversa, il 22 dicembre del 1827, per l’imposizione delle mani del Vescovo Mons. Durini. La sua prima messa volle celebrarla nella chiesa alcantarina di Grumo Nevano.

Gesucristiello porta la Vergine ai sofferenti

Il suo apostolato, rivolto in particolare ai poveri e ai malati, fu esercitato dapprima nella stessa Grumo Nevano e, poi, nei conventi di Mirabella Eclano, Portici e Pignataro Maggiore dove ricoprì l’incarico di Superiore. Nella città di Portici si dedicò alla cura dei carcerati del “Granatello”. Nella città di Napoli si stabilì nel convento del popolare rione Sanità e si recava dai carcerati di Castel Capuano. L’annuncio della Parola di Dio e la direzione spirituale, nelle sue lunghe ore di confessioni, furono associate alla diffusione del culto alla Madonna del Buon Consiglio. Fra Modestino, girava, infatti, con l’immagine della Vergine chiusa in una teca d’argento e la offriva alla venerazione di tutti coloro che occorrevano di aiuto. Si rivolgeva, in particolare, agli ammalati e alle partorienti, incoraggiandole quest’ultime ad accogliere il dono della maternità. Il popolo della città di Napoli, che lo venerava già in vita, ebbe a chiamarlo “gesùcristiello” (piccolo Gesù Cristo). Il Sommo Pontefice Papa Pio IX, che gli era amico, lo chiamava ‘il pazzo della Beata Vergine’.

La sua giaculatoria, che proponeva a tutti, era:

Lodiamo sempre insieme col Figlio, la dolce Madre del Buon Consiglio”.

La morte santa di Fra Modestino e la Beatificazione

Quando, nel 1854, Napoli fu colpita dal colera, Padre Modestino non si risparmiò nell’aiuto ai quartieri poveri, che erano i più colpiti. Nel rione Sanità accorreva al capezzale degli ammalati, confortando ed aiutando tutti. Indebolito dai continui digiuni, a cui si sottoponeva, e stando in contatto con i contagiati, si ammalò di colera e rese la sua anima a Dio il 24 luglio del 1854, aveva 52 anni. Il 29 gennaio del 1995 il Sommo Pontefice San Giovanni Paolo II lo ha proclamato Beato fissandone la Festa liturgica nel dies natali 24 luglio. Il suo corpo riposava, dal giorno della morte, nella Basilica di Santa Maria della Sanità in Napoli. Dal 18 ottobre del 2015 i resti del Beato Modestino di Gesù e Maria sono venerati nella Parrocchia di Santa Caterina in Grumo Nevano, città che può onorarsi di averlo come suo illustre figlio ed apostolo della vita nascente.

Il Martirologio Romano lo ricorda con queste parole:

A Napoli, beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico) Mazzarello, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che fu vicino a ogni genere di poveri e di afflitti e durante un’epidemia morì colpito lui stesso dal colera mentre assisteva i moribondi.

                                                                                    Giovanni Russo      

Per maggiori informazioni potete contattare il profilo Facebook Santa Caterina Grumo Nevano

Per la foto si ringrazia Marcello D’Angelo