Afragola. Restaurata la chiesa di San Marco in Sylvis
“Torna al suo splendore la chiesa di San Marco in Sylvis, grazie al contributo dell’otto per mille per il restauro del campanile e del bonus facciata per le parti esterne del tempio” – commenta, soddisfatto, l’ing. Carmine Gravino, che ha curato gli interventi insieme agli architetti Gennaro Fico e Giovanni Iengo Antonio.
“Si restituisce alla città di Afragola un bene culturale e religioso di alto valore artistico. E’fondamentale evidenziare come i bonus edilizi rappresentano una grande opportunità per il restauro di beni vincolati, in proprietà ecclesiastica”.
Un ottimo lavoro di gruppo, dunque, iniziato il 26 aprile 2021 e terminato il 18 febbraio scorso, svolto tra impresa esecutrice Kam Costruzione SRL ,direttori e responsabile del progetto esecutivo, sotto la vigile presenza del parroco don Peppino Delle Cave, il quale pone in rilievo che “nel tempio, dichiarato immobile di interesse storico – artistico con decreto n. 17 del 30 /06/2020, emanato dalla Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Campania”, c’è la memoria della fede, della cultura della città di Afragola, della chiesa afragolese; qui troviamo le radici della nostra fede, perché già nel I secolo c’è la presenza di Pietro e del suo alunno e interprete Marco, che vanno a Roma ad evangelizzare. All’inizio del IV secolo, S. Gennaro, Vescovo di Benevento, prima di subire il martirio il 19 settembre 305, anche lui si ferma dietro l’edicola votiva, pietra absidale, che la gente, nel linguaggio popolare, chiama “la chiocciola dei pulcini”: la chiocciola rappresenta Gesù, che cova in noi, come i pulcini, una nuova vita grazie al Battesimo; dunque, la gente viene ad attingere da Cristo, Sapienza del Padre, la propria fede cristiana”
Acquistano ancora più valore gli interventi di restauro e di risanamento conservativo in questo clima di spirito sinodale nel quale le parrocchie, “fontane del villaggio” (significativo il pozzo situato proprio sul sagrato) sono chiamate a mostrare anche il volto della carità, della vicinanza spirituale e materiale, della prossimità tradotta in mani tese e cuori aperti. “S. Agostino” afferma, a tal riguardo, don Peppino “paragona la Chiesa a una chiocciola, perché svolge la sua azione materna di misericordia, accogliendo tutti sotto il suo manto, proprio come una chiocciola raccoglie sotto le sue ali i pulcini.
“Gli interventi strutturali, ha spiegato l’arch. Fico “volti ad assicurare l’equilibrio statico del campanile, sono stati realizzati mediante il risanamento di muratura in pietrame con iniezioni di miscela legante e la ricostruzione di parti di paramenti murari; altri interventi hanno riguardato il ripristino della salubrità dell’edificio e il miglioramento dell’estetica della struttura”.
Gli eccellenti risultati ottenuti mostrano, senza ombra di dubbio, che i contributi economici stanziati dallo Stato e dalla Chiesa cattolica per la riqualificazione di strutture edilizie, se spesi in assoluta trasparenza, consentono effettivamente di riqualificare il patrimonio edilizio ed ecclesiastico, garantendo la loro messa in sicurezza. Un vivo ringraziamento a don Giacomo Equestre e a don Eduardo Parlato, delegati diocesani che hanno seguito il processo progettuale e realizzativo.