Afragola: forti piogge e disagi isolano la stazione dell’alta velocità
Piogge e disagi: problemi da risolvere garantendo maggiore sicurezza
Le “bombe d’acqua” mandano il traffico in tilt
Nella notte un’abbondante pioggia si è abbattuta sull’hinterland di Napoli provocando diversi disagi e traffico in tilt. Nei quartieri centrali del capoluogo, stamane, si sono registrati problemi all’ingresso delle scuole. Ad Afragola, invece, l’acqua piovana ha trasformato alcune strade periferiche, ma di collegamento con la stazione dell’alta velocità, in un fiume, con evidenti problemi per i sottopassaggi. A poche ore di distanza dalla tragedia avvenuta in calabria (dove sono morti una giovane mamma e suo figlio: Leggi qui) poco o nulla sembrano aver imparato gli amministratori. Le cause di questi cambiamenti sono attribuite all’inquinamento e all’effetto serra, che determinano il concentrarsi delle precipitazioni e la produzione delle cosiddette “bombe d’acqua”. Spetta, tuttavia, all’amministrazione comunale garantire la sicurezza dei cittadini, almeno avvisando con segnaletica o presidiando i luoghi a rischio con la polizia municipale.
Il grido d’allarme dei cittadini preoccupati
La stazione dell’alta velocità di Afragola, progetto dell’architetto Zaha Hadid, è a pieno regime, migliaia di persone, ogni giorno, affollano la zona e, inconsapevolmente, potrebbero ritrovarsi a dover affrontare l’ondata d’acqua. Due arterie principali: via Cinquevie e via Arena, utilizzate per raggiungere lo scalo ferroviario, spesso, risultano allagate (foto scattate stamane). “Ho rischiato più volte la vita e ho subito danni all’auto. – afferma una donna che spesso si reca al centro commerciale Le Porte di Napoli, poco distante dalla stazione – Con le piogge abbondanti il sottopassaggio in prossimità della chiesetta della Scafatella si allaga e raggiunge anche oltre un metro di altezza. Qualche anno fa ho visto una donna costretta ad uscire dal finestrino perché la porta era bloccata dalla forza dell’acqua e l’auto iniziava ad allagarsi, stiamo aspettando che ci scappi il morto”.
La normativa condanna le amministrazioni comunali
In base alla normativa esistente in materia le strade devono lasciare defluire l’acqua. Occorre, quindi, che il manto stradale sia ben visibile e ciò si può ottenere utilizzando un asfalto assorbente, che evita il formarsi di pozzanghere. Una recente sentenza della Cassazione ha, infatti, affermato che “ci vuole sempre attenzione alla guida e che è necessario prestare la massima cautela anche alle condizioni concrete di strada; è anche vero che il codice della strada impone di arrestarsi dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile; ma è anche e soprattutto vero l’amministrazione deve prevedere le violazioni del codice della strada degli automobilisti e, laddove possibile intervenire in breve tempo, evitare che questi ultimi possano subire conseguenze dannose”. Significa che ogni comune, tramite l’ufficio tecnico, ha l’obbligo di transennare le zone pericolose e bloccare l’accesso alle strade allagate. I giudici, infatti, nel condannare i comuni per i danni subiti alle auto e alla persona, adottano un criterio logico: se l’incidente si sarebbe prodotto nonostante la segnaletica, allora la responsabilità è dell’automobilista imprudente; viceversa se le misure di sicurezza messe in atto dall’ufficio tecnico avrebbero evitato l’evento pericoloso la colpa è da addebitare all’ente che non ha messo in atto i dovuti accorgimenti.
B.C.