Afragola, alla Basilica di Sant’Antonio il Ministro Provinciale dei Frati minori benedice un quadro di Margherita Candia
Afragola, Alla Basilica di Sant’Antonio il Ministro Provinciale dei Frati minori benedice un quadro di Margherita Candia
di Antonio Boccellino
Il Ministro Provinciale dei Frati minori di Napoli e Caserta, Padre Carlo Maria Amodio, ha benedetto un quadro di Margherita Candia, una giovanissima martire afragolese vissuta appena 17 anni, in cammino verso la santità.
L’evento si è tenuto, nel pomeriggio di martedì 25 maggio, nel corso di una Santa Messa presso la Basilica Pontificia di Sant’Antonio di Padova, in occasione del 79 Anniversario della nascita al cielo di Margherita, avvenuta nel 1942, e dell’XI martedì in onore del Santo Taumaturgo.
Il dipinto, realizzato dall’artista Jack Vellutino su iniziativa del Comitato “Margherita Candia” – il cui promotore è Giovanni Russo- rappresenta un primo passo per far conoscere questa grande figura che ha dato la vita per la pace per il bene della Chiesa.
Presieduta dal Ministro Padre Carlo, e concelebrata dal Segretario Fra Salvatore Vilardi, insieme al Parroco Padre Domenico Silvestro, la liturgia ha visto una larga partecipazione di fedeli e momenti di alta spiritualità, con i canti e le preghiere tipiche della pia pratica dei “13 martedì”; tra i primi banchi anche alcuni familiari di Margherita ad iniziare dal fratello Elio, oggi ultraottantenne.
“Margherita Candia è una donna, una ragazza nata da Dio – così Padre Domenico in occasione del saluto iniziale– Nata ad Afragola il 24 agosto del 1924 da Nicola Candia e Maria Ciaramella, è cresciuta all’interno di una famiglia profondamente cristiana, maturata all’ombra del campanile di quest’amato santuario antoniano. Entrambi i genitori terziari francescani”.
Padre Mimmo ha, poi, ripercorso le tappe salienti della brevissima esistenza terrena di Margherita, caratterizzate da eventi prodigiosi sin dalla nascita: come la fulminante broncopolmonite che la ridusse in fin di vita ad appena 8 mesi e che, solo grazie ad un miracolo di Sant’Antonio, invocato dal padre, fu guarita. Ancora: all’età di 4 anni, fu portata a Roma all’udienza con il papa Pio XI che, si intrattenne a parlare e le disse. “Vai a mangiare dei buoni maccheroni e fatti santa”. Proseguendo con la sua frequentazione alle scuole elementari presso le Compassioniste e Serve di Maria, dove Margherita mutuò il carisma della fondatrice, la Beata Maria Maddalena Starace, impegnandosi nelle opere di carità verso il prossimo, ad iniziare dall’assistenza agli anziani e alla gioventù.
Concludendo al suo passaggio, all’età di 13 anni, alle suore dell’Immacolata di Vico Equense, dove frequentò la scuola magistrale. Qui, nel 1942, si recò presso l’ospedale militare e, sconvolta dall’aver visto un’ufficiale che in guerra aveva perso braccia e gambe, iniziò a meditare sulla sofferenza, fino alla cruciale affermazione: “Se il Signore mi dicesse che farebbe finire la guerra ora, e tornare la pace nelle famiglie, a condizioni che io morissi, risponderei eccomi qui. Sono pronta, prendimi anche in quest’istante”. La sua preghiera fu accolta e nello stesso anno, morì a Vico Equense dove fu sepolta.
A seguire, l’intervento del Ministro Provinciale che, nell’omelia, ha lasciato la sua impronta pastorale commentando il Vangelo del giorno (Mc 10, 28-31 – “E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi“), e ha poi ricordato le affinità tra i santi. “Stasera si stagliano davanti a noi – così il religioso –due grandi figure di santità. La prima è quella di Sant’Antonio stesso, esempio di vita nella comunione con Dio attraverso una vita instancabile di predicazione e di opere di carità. Dall’altra parte, abbiamo Margherita Candia, una figura che merita di essere conosciuta, amata e pregata. Bisogna invocare la sua intercessione affinché possa avere quella glorificazione di Dio”.
“La storia di Margherita stava per essere dimenticata, – ha concluso Giovanni Russo, promotore del Comitato in onore di Margherita ed autore del libro “Margherita Candia. Una vita per la pace”- ma d’improvviso i ricordi sono affiorati senza una valida spiegazione. Si è trattato di qualcosa di umanamente incomprensibile. Nel testo pubblicato ho avuto modo di ripercorrere gli affetti, le amicizie i sentimenti di carità e altruismo che spinsero la giovane ad offrire la propria vita per la fine della Guerra e il ritorno a casa dei militari.”
Oltre al libro, la fama di santità si diffonde anche sul web, ad iniziare dai social: su Facebook, ad esempio, vi è una pagina alei dedicata contenente le principali informazioni e le varie iniziative intraprese sinora in suo favore: Margherita Candia – Testimone di Pace | Facebook