Leonardo, Ciarambino: giù le mani dalle eccellenze aerospaziali della Campania
«È dal mio primo ingresso in Consiglio regionale che mi batto per difendere i nostri siti aerospaziali e ora, a leggere le dichiarazioni del Ceo di Leonardo si resta senza parole. Da un lato snocciola dati più che positivi per l’azienda, dall’altra annuncia la probabile cessione a terzi della Divisione Aerostrutture – dichiara Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e componente del Gruppo Misto – Siamo di fronte al compimento del disegno leghista di ammazzare il comparto dell’aerospazio campano, iniziato con lo scippo della sede legale e con la ripartizione del Gruppo Leonardo in Divisioni, con le attività a più alto valore aggiunto a partire dal militare, tutte concentrate al Nord, e quelle a più alto rischio e minor rendimento come l’aeronautica civile, tutte concentrate al Sud. Se Cingolani pensa di voler attuare da subito una sorta di autonomia differenziata industriale, separando il Sud dal Nord e mettendo a rischio le nostre eccellenze produttive, bisogna che tutti agiscano per scongiurare questa visione che calpesta storia, professionalità e sacrifici della nostra industria aerospaziale in nome di logiche di cieco profitto. In questi anni anche grazie alle mie battaglie, abbiamo ottenuto investimenti importanti per riammodernare le linee produttive dei siti campani, che possono contare sulla straordinaria professionalità di circa 3.500 lavoratori oltre quelli della filiera, uomini e donne che nei decenni hanno fatto grande l’aerospazio italiano – precisa Ciarambino – Cingolani, dal canto suo, dovrebbe proporre soluzioni idonee, come riportare nel perimetro della Divisione Aerostrutture alcune produzioni con margini di guadagno più alti e sicuri. Condivido pienamente le due ore di sciopero attuate oggi dai lavoratori dei poli industriali campani, così come le forti preoccupazioni di lavoratori e sindacati che temono fortemente questa idea di scorporo e cessione a terzi. Il futuro dell’aerospazio italiano, vero e proprio fiore all’occhiello, appartiene al Paese, e soprattutto al Sud dove è nato, da Pomigliano a Nola, a Grottaglie e Foggia. Il Governo si faccia carico al più presto di convocare azienda e sindacati per scongiurare le idee malsane che abbiamo ascoltato, e la politica tutta del Sud, per una volta, faccia fronte comune per evitare altri scippi al nostro comparto industriale, già troppo penalizzato da chi briga per completare la desertificazione produttiva della nostra terra» conclude Ciarambino.