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Santo Romano giovane di Casoria ucciso per una scarpa sporca. L’ex assessore Russo: “Il comune si costituisca parte civile nel processo”

Santo Romano giovane di Casoria ucciso per una scarpa sporca. L’ex assessore Russo: “Il comune si costituisca parte civile nel processo”

La città di Casoria è sotto shock per la tragica morte di Santo Romano, un giovane di appena 19 anni, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio per un motivo assurdo e ingiustificabile: una scarpa sporca.

Secondo le prime ricostruzioni, sembra che l’alterco sia nato per un gesto banale – qualcuno che avrebbe accidentalmente calpestato la scarpa di un’altra persona. Quel che avrebbe potuto risolversi con un semplice chiarimento o una scusa, si è invece trasformato in una lite violenta e sfociata in tragedia. Tra insulti e spintoni, la situazione sarebbe rapidamente degenerata, fino all’atto finale: un colpo fatale che ha stroncato la vita di Santo, lasciando sgomenti parenti, amici e l’intera comunità di Casoria.

L’ex assessore alla cultura Vincenzo Russo ha scritto un post su facebook dove chiede al sindaco di Casoria di far costituire il comune parte civile nel processo. Ecco la nota: “La nostra comunità è sconvolta dalla tragica e brutale uccisione di Santo Romano, un giovane di Casoria che ha perso la vita a San Sebastiano. Questo omicidio non rappresenta solo un crimine contro un giovane, ma contro tutta la nostra comunità e i suoi valori. Non possiamo restare indifferenti di fronte a questa tragedia che tocca profondamente ognuno di noi. Per questo motivo chiedo al sindaco di Casoria l’avvocato Raffaele Bene che il comune di Casoria si costituisca parte civile nel processo per rendere giustizia a Santo e alla sua famiglia. È un segnale importante che dimostrerebbe quanto la nostra comunità sia unita nel rifiuto della violenza e nella difesa dei valori della legalità e della sicurezza. Ora è il momento di agire! Essere presenti come comune in tribunale rappresenterebbe una testimonianza concreta della vicinanza di Casoria alla famiglia di Santo e l’impegno di tutti noi affinché questa morte non sia vana. Uniamoci affinché la sua storia diventi simbolo di giustizia e di una comunità che non accetta la violenza, e che pretende sicurezza e rispetto per ogni vita umana”.