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Casoria. Parco di Via Boccaccio: il nuovo parco pubblico mai inaugurato, tra ritardi e degrado

Casoria. Parco di Via Boccaccio: il nuovo parco pubblico mai inaugurato, tra ritardi e degrado

Doveva essere un polmone verde restituito alla comunità, uno spazio pubblico dedicato al relax e alla socialità per i residenti di un’area storicamente trascurata. Invece, il progetto dell’area di Via Boccaccio, destinato a trasformarsi in un parco pubblico di oltre 33.500 metri quadrati, giace nel limbo, abbandonato e in balìa dell’incuria. A distanza di anni dall’avvio dei lavori, non si capisce se il progetto sia completato o debba ancora essere portato a termine. La realtà, purtroppo, è che il cantiere è fermo e l’area è lasciata al suo destino.

Un progetto ambizioso, ma incompiuto

Il progetto attiene alla realizzazione di un grande parco pubblico su un sito di rilevanza storica, precedentemente adibito a centro di stoccaggio di carburante. Quest’area è situata in una zona strategica nei pressi della stazione ferroviaria RFI.  L’obiettivo era restituire questo spazio alla collettività, trasformandolo in un’oasi verde accessibile a tutti, soprattutto ai residenti dei quartieri circostanti, come quello di edilizia popolare di via Calvanese e il quartiere privato di via Petrarca. Inizialmente l’area era gestita dai giovani di Terra Nostra che, in questi giorni, stanno chiedendo a gran voce la riapertura.

L’incuria e la mancanza di controllo

Ciò che preoccupa maggiormente è lo stato di abbandono in cui versa il sito. Nonostante l’impegno preso dall’amministrazione comunale del sindaco Raffaele Bene per portare avanti i lavori, non si vedono progressi concreti. Nessuna inaugurazione è stata annunciata e, peggio ancora, l’area è completamente priva di controllo e sorveglianza. Questo espone il parco al rischio di atti vandalici e danni irreversibili, come già avvenuto in passato per altri progetti incompiuti nella zona.

Ma chi dovrebbe vigilare su quest’area? Chi è responsabile del controllo per prevenire furti, danneggiamenti o atti di degrado? Il Comune e gli amministratori locali dovrebbero garantire un monitoraggio costante, soprattutto in una fase delicata come questa, dove il sito è vulnerabile e non ancora consegnato ai cittadini. Purtroppo, il silenzio delle istituzioni è assordante.

La responsabilità delle istituzioni

Le domande sorgono spontanee: chi è responsabile per lo stato di incuria? Quando dovevano finire i lavori per non perdere i fondi dei PICS? Perché non è stata organizzata una sorveglianza adeguata? Cosa si sta aspettando per portare a termine i lavori? L’intera comunità si sente abbandonata e tradita dalle promesse fatte negli anni passati, che parlavano di un nuovo parco che avrebbe dovuto migliorare la qualità della vita dei residenti.

La responsabilità delle amministrazione locale è evidente: non solo avrebbero dovuto garantire la prosecuzione dei lavori fino alla loro conclusione, ma anche assicurare che l’area fosse protetta da eventuali atti vandalici. L’assenza di un piano di controllo e sorveglianza non solo mette a rischio l’integrità delle opere già realizzate, ma allontana sempre di più la prospettiva di restituire questo spazio alla collettività.

Un futuro incerto

Il futuro dell’area di Via Boccaccio è oggi incerto. La popolazione locale è esasperata: l’area, che doveva diventare un simbolo di rinascita urbana, è ora solo un triste esempio di degrado e abbandono. Si chiedono risposte dalle autorità: chi deve assumersi la responsabilità di portare a termine i lavori e proteggere un progetto così ambizioso?

È tempo che il Comune intervenga in maniera decisa. Serve un impegno concreto per completare l’opera e garantire la sicurezza del sito, affinché questo spazio possa finalmente essere goduto dai cittadini. Altrimenti, il rischio è che l’ennesimo progetto di riqualificazione urbana fallisca, lasciando dietro di sé solo detriti e rimpianti. I cittadini meritano di più.

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